Se volete guarire da ulcera e gastrite, i farmaci non bastano…..
Chi soffre di “mal di stomaco” sa bene che i sintomi si acuiscono al cambio di stagione. Sapreste spiegarvi il perché? Sembra che in primavera la secrezione acida aumenti. Alcuni ipotizzano che si tratti di un carattere ancestrale: in epoca rurale alla scarsità di cibo dei mesi invernali subentrava l’abbondanza dei mesi primaverili-estivi. Il nostro stomaco dunque sarebbe programmato per lavorare di più in primavera producendo maggiori quantità di acido cloridrico.
Fini a non molto tempo fa i medici erano concordi nel ritenere che la causa primaria della gastrite cronica e delle ulcere peptiche fosse lo stress.
Poi nel 1983 è comparso sulla scena l’Helicobacter pylori (HP). Furono Robert Warren e Berry Marshall a documentare l’abbondante presenza di questo batterio nelle biopsie dello stomaco di persone con ulcere e gastrite.
“Marshall teorizzò che questo batterio causasse le infiammazioni e le ulcere, ma quando lo annunciò al mondo in una conferenza per poco non gli risero dietro. Le ulcere erano causate da diete, fattori genetici, stress non da batteri” (R.M. Sapolsky).
Per dimostrare la fondatezza della sua teoria Marshall non si limitò a fare esperimenti sui topini da laboratorio, ma arrivò addirittura a ingoiare una coltura di HP auto-provocandosi una gastrite (quando si dice… l’amore per la scienza!!!).
“Alla fine qualcuno del settore stanco di sentirlo continuamente parlare di quel maledetto batterio a ogni conferenza decise di fare alcuni esperimenti per provare che si sbagliava, e scoprì che invece aveva assolutamente ragione” (R.M. Sapolsky).
Avendo ricevuto finalmente l’unanime consenso da parte della comunità scientifica, nel 2005 i due scienziati vennero insigniti del premio Nobel con la seguente motivazione: “Per aver scoperto il batterio Helicobacter pylori e il suo ruolo nella gastrite e nell’ulcera peptica”.
La cosa curiosa è che per via di questa sorta di “helicobatterizzazione” della ricerca sull’ulcera quanto fino ad allora noto venne più o meno gettato alle ortiche.
Così oggi, di fronte ad un quadro clinico suggestivo di gastrite cronica da HP, anche senza aver fatto una gastroscopia, sono molti i pazienti a cui viene suggerita la cosiddetta terapia eradicante. Si tratta di un cocktail di antibiotici e antiacido. Assunti i farmaci come da protocollo i sintomi scompaiono e se poi dovessero ripresentarsi (le recidive sono frequenti) la terapia si può ripetere.
“Anche perché la campagna pubblicitaria che ha coinvolto giornalisti scientifici, medici, farmacisti, ministeri e opinion leader nel campo della salute è stata davvero massiccia, con un messaggio perentorio: l’HP non solo fa venire la gastrite, l’ulcera ma anche il tumore allo stomaco” (F. Bottaccioli).
Il Prof. F. Bottaccioli nel suo interessante libro “la saggezza del secondo cervello” spiega perché tutto questo allarmismo è fuori misura e ci aiuta a comprendere che l’HP è condizione né necessaria né sufficiente per farci ammalare.
#PRIMO# Mentre l’HP vive nello stomaco da molte migliaia di anni l’ulcera è un fenomeno tipico del ‘900. Nonostante poi la presenza del batterio sia in forte calo nell’ultimo secolo, l’incidenza dell’ulcera è in crescente aumento.
#SECONDO# Fino al 15,0% delle ulcere duodenali si forma in persone che non sono state infettate dall’HP e solo il 10,0% degli infetti sviluppa l’ulcera. Questo significa che il 90% delle persone positive al test per la ricerca del batterio non si ammalerà né di gastrite né di ulcera. Il cancro allo stomaco è poi un evento raro che coinvolge da 1 a 3 persone su 100 con HP.
#TERZO# È dimostrato che l’eliminazione del batterio ha un’efficacia scarsa e dubbia nei confronti delle gastriti non ulcerose.
#QUARTO# L’efficacia del trattamento non è elevata. Tra il 20 e il 25% delle persone positive all’HP, trattato con i protocolli stabiliti non riuscirà ad eliminare il batterio nemmeno dopo altri cicli di terapia. È anche tra i positivamente trattati una certa quota si infetterà di nuovo nel giro di poco tempo.
Ora ovviamente la domanda che sorge spontanea è: “Perché molti sono infetti e pochi si ammalano?”. Coloro che non si ammalano sono probabilmente dotati di una più efficace risposta immunitaria, hanno un’alimentazione corretta, non fanno uso di FANS e in ultimo sono in grado di gestire lo stress cronico.
Lo stress di fatti oltre ad indebolire il nostro sistema immunitario squilibra il rapporto tra fattori protettivi della mucosa gastrica (vedi prostaglandine) e fattori aggressivi (tra questi HP) a vantaggio di questi ultimi.
Dunque il medico che agisce in scienza e coscienza non può esimersi dal fare un’analisi dettagliata che coinvolga gli aspetti organici, funzionali e psicologici del paziente con gastrite cronica… e per dirla con le parole del Prof. Bottaccioli
“Ancora una volta si dimostra che è l’equilibrio dell’ambiente interno l’obiettivo fondamentale che dovrebbe perseguire una persona che voglia venire a capo dei suoi problemi di pancia”.
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