Mais corvino

Conosciamo il mais

Il mais (nome scientifico Zea mays L.) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Graminaceae. Le cultivar attuali sono state ottenute attraverso un lungo processo di selezione a partire dalle prime piante portate in Europa dall’America. Dalla metà del secolo scorso sono state messe a punto varietà ibride, caratterizzate da un’elevata produttività e da un altrettanto elevato fabbisogno idrico. In Italia le zone maggiormente vocate a questo tipo di coltivazione sono le regioni padane e quelle peninsulari centrali.

Nel mais i fiori maschili e femminili sono portati da infiorescenze separate e presenti sulla stessa pianta. L’infiorescenza maschile è detta pennacchio e si colloca all’apice. L’infiorescenza femminile, comunemente detta pannocchia, è una spiga posta a circa metà altezza della pianta. La spiga è portata da un breve peduncolo dal quale si dipartono una serie di foglie modificate in brattee. L’insieme delle brattee forma il cosiddetto cartoccio la cui funzione è quella di proteggere le cariossidi. Sull’asse centrale della spiga, anche noto come tutolo, si inseriscono le cariossidi che risultano disposte in file regolari, rettilinee o spiralate. La fecondità delle moderne cultivar è talmente elevata da portare allo sviluppo di 1000 cariossidi per singola spiga.

L’alta resa produttiva di questa pianta e la capacità delle specie più rustiche di adattarsi a climi aridi deriva dall’essere piante C4. Con la fissazione dell’anidride carbonica (CO2) attraverso il processo della fotosintesi clorofilliana la gran parte delle piante (per questo dette C3) forma molecole a 3 atomi di carbonio; al contrario il mais da origine a molecole a 4 atomi di carbonio. Questa maggiore efficienza biosintetica fa sì che gli stomi della pianta (ovvero gli orifici attraverso i quali la pianta realizza gli scambi gassosi con l’ambiente esterno) possano rimanere aperti per un tempo inferiore contrastando così la perdita di acqua.

Il mais nero o mais corvino

Il mais corvino è un tipo particolare di mais il cui colore scuro è dovuto all’abbondanza di antocianine. Il loro contenuto varia da 23 a 252 milligrammi per chilogrammo di granella. Le antocianine, una sottoclasse di flavonoidi, sono pigmenti bioattivi idrosolubili presenti in frutta e vegetali il cui colore varia dal blu, al porpora, al violetto, al rosso. Sono presenti nella gran parte dei casi come glucosidi con la struttura basica dell’antocianidina legata ad uno zucchero o ad un acido organico.

Alle antocianine vengono attribuiti molteplici effetti benefici per la nostra salute:

  • prevenzione della sindrome plurimetabolica;
  • prevenzione dell’insulino-resistenza e dell’obesità;
  • prevenzione del diabete mellito di tipo 2;
  • prevenzione delle mucositi;
  • prevenzione del tumore del colon-retto.

Queste proprietà derivano in gran parte dall’azione antiossidante e anti-infiammatoria. Si parla di attività spazzino (scavenger) nei confronti delle specie reattive dell’ossigeno (ROS o reactive oxygen species) e della capacità di modulare l’espressione genica riducendo la sintesi del fattore di trascrizione nucleare NF- κB. Quando attivato l’NF- κB promuove la sintesi di citochine pro-infiammatorie quali il tumor necrosis factor-alpha (TNF-α), l’interleuchina 6 (IL-6) e l’interleuchina 1β (IL-1β). Ricordiamo che tutte le malattie cronico-degenerative (insulino-resistenza, obesità, diabete, malattie cardiovascolari, malattie neurodegenerative, tumori) prendono avvio dall’infiammazione sistemica. Prevenire la malattie significa prima di tutto contrastare l’infiammazione.

La Foodomica del mais corvino

Appurato, sulla base dell’evidenza scientifica, che le antocianine mantengono e promuovono un buono stato di salute, la domanda che è lecito porsi è cosa accade alle antocianine del mais corvino quando noi lo mangiamo. Una piccola porzione è assorbita intatta a livello dell’intestino tenue grazie all’azione di trasportatori attivi (si tratta di una modalità di trasporto che richiede dispendio di energia). La gran parte delle antocianine presenti nel nostro pasto raggiunge il tratto terminale dell’intestino (il colon) e qui viene metabolizzata dai batteri residenti (microbiota fecale colonico). Bifidobacterium spp. e  Lactobacillus spp. sono provvisti dell’enzima β-glucosidasi, che è necessario per metabolizzare le antocianine in zucchero e acido fenolico. Questi metaboliti riescono a modulare la crescita di specifici batteri riconosciuti per essere dei batteri buoni o probiotici. A seguito dell’ingestione di cibi ricchi in antocianine aumenta l’abbondanza di  Lactobacillus spp. e  Bifidobacterium spp. e di conseguenza la produzione di acidi grassi a catena corta (short-chain fatty acids o SCFA).

Le antocianine sono inoltre in grado di potenziare la barriera intestinale aumentando il numero e il grado di tensione delle giunzioni serrate (tight junction) e promuovendo la differenziazione delle goblet cell responsabili della produzione del muco.

Un recente studio condotto su uova di pollo (Gallus gallus) ha dimostrato che la somministrazione intra-amniotica di un estratto solubile di mais corvino (black corn soluble extract o BCSE) migliora la funzionalità intestinale, la morfologia e la composizione del microbiota. Il BCSE ha svolto azione anti-infiammatoria, ha aumentato il numero di globet cell all’interno delle cripte, ha rafforzato le giunzioni serrate e ha favorito la crescita di popolazioni batteriche benefiche per la salute del nostro intestino e dell’organismo intero.

Mais corvino: un esempio di agro-archeologia

Almeno in Italia, senza l’intraprendenza di un giovane imprenditore, il mais corvino sarebbe scomparso.  Nel nostro paese la coltivazione di questo antichissimo cereale venne abbandonata già a partire dal 1700. Da una parte c’era la convinzione che il colore nero non fosse di buono auspicio (all’epoca non si conosceva l’esistenza delle antocianine) e dall’altra si cominciarono a preferire le varietà più produttive provenienti dall’America. Nel 2010 Carlo Maria Recchia decide di avviare una coltivazione di mais corvino in provincia di Cremona. Sul suo sito (https://www.maiscorvino.it/) è disponibile una vasta gamma di prodotti (farina, pasta, gallette, biscotti) tutti ottenuti a partire dalla granella di mais corvino macinata a pietra.

Riferimenti bibliografici

  • Atlante della Biodiversità contadina. Giunti
  • Agrizzi Verediano T, Stampini Duarte Martino H, Kolba N, Fu Y, Cristina Dias Paes M, Tako E. Black corn (Zea mays L.) soluble extract showed anti-inflammatory effects and improved the intestinal barrier integrity in vivo (Gallus gallus). Food Res Int. 2022 Jul;157:111227. doi: 10.1016/j.foodres.2022.111227. Epub 2022 Apr 6. PMID: 35761543. ((vedi qui)

 

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