L’ovaio policistico è una condizione che colpisce il 7-10% delle donne. Si tratta di una sindrome estremamente eterogenea nella sua presentazione clinica. Tra i sintomi più frequenti vi è l’oligomenorrea. Questo termine sta ad indicare l’allungamento del periodo mestruale con perdite ematiche ogni 50-60 giorni (normalmente la distanza tra un ciclo e l’altro è di 21-35 giorni).
Le ragazze affette da ovaio policistico sono anovulatorie, vale a dire non ovulano in maniera regolare o non ovulano affatto. A questa condizione si associa un aumento della produzione degli androgeni. Ogni donna produce, in condizioni fisiologiche, una certa quantità di ormoni sessuali maschili. In caso di ovaio policistico la produzione androgenica aumenta e questa anomalia ormonale si associa ad acne, irsutismo e caduta dei capelli (alopecia androgenetica femminile). Per irsutismo si intende la crescita anomala di peli spessi e pigmentati (più simili a quelli maschili) in persone di sesso femminile e in zone dove questi sono normalmente assenti.
Infine l’ovaio policistico comporta un’alterazione del peso, spesso in eccesso ma talvolta, anche se più raramente, in difetto.
In alcuni casi l’ovaio policistico è una patologia primariamente ovarica, in altri è la spia di un difetto metabolico, di un’insulino-resistenza su base genetica o alimentare. Il binomio ovaio policistico e sindrome pluri-metabolica è piuttosto comune.
Ovaio policistico, diagnosi
L’ovaio policistico è caratterizzato da un punto di vista ecografico da un aumento di volume delle ovaie alla cui periferia compare un certo numero di follicoli di piccolo diametro (di solito superiore a 10). La parte centrale (chiamata stroma) è responsabile della abnorme produzione di androgeni. Il solo aspetto ecografico non è però sufficiente a fare diagnosi.
La definizione di ovaio policistico attualmente accettata è quella emersa dalla PCOS Consensus Workshop Group di Rotterdam (2003) che ha visto il coinvolgimento dell’ESHRE (European Society of Human Reproduction and Embryology) e dell’ASRM (American Society or Reproductive Medicine).
La consensus parla di diagnosi di ovaio policistico quando si abbia la presenza di almeno due dei seguenti
sintomi:
- oligo-anovulazione;
- iperandrogenismo (segni clinici o laboratoristici );
- ovaio policistico (esame ecografico).
Per discriminare tra un ovaio policistico di origine primariamente ovarica e uno di origine metabolica le pazienti vengono sottoposte a curva glicemica e insulinemica. Allo stesso tempo si dosano le transaminasi (GOT, GPT), il colesterolo totale e l’HDL. Nelle pazienti affette da ovaio policistico associato a sindrome pluri-metabolica questi parametri ematici sono di norma alterati.
Ovaio policistico, terapia
Solo dopo aver posto la diagnosi attraverso l’esame ecografico e i parametri ematochimici si può procedere con la prescrizione di un piano terapeutico personalizzato. Se l’ovaio policistico coesiste con un peso superiore al valore ottimale (condizione di sovrappeso o di obesità) il primo passo verso la guarigione consiste nell’indurre il dimagrimento. La perdita di peso si associa al recupero della regolarità mestruale e della capacità di ovulare.
Il dimagrimento è reso possibile dall’adozione di un regime alimentare a basso apporto glucidico, povero soprattutto di zuccheri semplici e ricco di fibre. Importante è poi l’attività fisica svolta con regolarità e caratterizzata dall’alternanza di fasi di allenamento aerobico e anaerobico.
L’ovaio policistico è caratterizzato da un’infiammazione cronica di basso grado come è documentato dal valore fuori range della proteina C reattiva e della VES. É possibile modulare l’infiammazione attraverso la dieta, lo stile di vita e l’assunzione di principi attivi ad azione antiossidante.
La melatonina è un ormone prodotto dalla ghiandola pineale (o epifisi) posta alla base del cervello. Il suo compito primario è quello di regolare il ciclo sonno-veglia. Agisce inoltre modulando l’attività dei vari organi e apparati. Ciascun organo è dotato di un proprio orologio biologico con picchi di funzionalità in determinate ore del giorno che si alternano a fasi di riposo (resting) finalizzate alla riparazione dei danni. L’epifisi con la sua produzione di melatonina è per i vari organi quello che è il meridiano di Greenwich per la definizione del tempo universale e dei fusi orari. Se l’epifisi va in tilt tutto l’organismo va in tilt, ovaie comprese.
Ma non è finita qui! La melatonina, oltre a regolare la circadianità, agisce come antiossidante contrastando l’infiammazione cronica alla base della patologia. Nei casi meno gravi di ovaio policistico la melatonina può essere un valido ausilio terapeutico. Il fatto che siano stati individuati i recettori della melatonina sulle ovaie umane (a livello del corpo luteo) fa suppore che questo ormone possa agire direttamente sulle gonadi. Sperimentalmente si è potuto verificare che la melatonina porta ad una riduzione degli androgeni e al ripristino della regolarità mestruale.
Libri consigliati (clicca sulla figura per saperne di più)
Lascia un commento