Secondo dati dell’OMS nel 2008 oltre 500 milioni di adulti erano classificabili come obesi con un Indice di Massa Corporea (o Body Mass Index) superiore a 30. I geni selezionati nei periodi di carestia (genotipo risparmioso) a fronte dell’eccessivo introito energetico e della sedentarietà che caratterizzano la vita moderna sono alla base di questo trend. E così di fronte alla pandemia di obesità (gli esperti parlano di globesity) e di malattie correlate (la sindrome plurimetabolica le racchiude tutte) c’è una ricerca continua di soluzioni.
Che cos’è Saxenda e a cosa serve?
La liraglutide (nome commerciale Saxenda) ha una struttura chimica che la rende simile ad un ormone presente nel nostro corpo. Questo ormone viene indicato con la sigla GLP-1 che sta per glucagon-like peptide 1. Il GLP-1 viene rilasciato, subito dopo l’assunzione di un pasto, da cellule specializzate presenti nel nostro intestino. La liraglutide è un agonista dello stesso recettore del GLP-1. Questo significa che è in grado di produrre gli stessi effetti:
- modula il rilascio di insulina da parte delle beta-cellule pancreatiche;
- inibisce la secrezione del glucagone;
- rallenta lo svuotamento gastrico;
- e incrementa il senso di sazietà dopo il pasto.
Quest’ultimo effetto è dovuto in parte alla modulazione nel rilascio di insulina, in parte al rallentato svuotamento gastrico ma è soprattutto la conseguenza del fatto che lo stesso principio attivo agisce sui recettori cerebrali preposti al controllo dell’appetito. Liraglutide è, infatti, in grado di passare attraverso la barriera emato-encefalica e di raggiungere il centro della sazietà a livello ipotalamico. Il maggior senso di sazietà aiuta a consumare meno cibo e, conseguentemente, a ridurre il peso corporeo. Una delle principali difficoltà dello stare a dieta, secondo quanto riferito dai pazienti, è infatti proprio legata agli attacchi di fame.
Saxenda – liraglutide serve ai fini della perdita del peso. Non va inteso come la pillola magica ma è di supporto al dimagrimento in aggiunta alla dieta e all’esercizio fisico. Può essere prescritto con questa finalità negli adulti dai 18 anni in poi con un indice di massa corporea pari o superiore a 30 kg/m² (obesità). Nel caso in cui l’indice di massa corporea (IMC) sia pari a 27 kg/m² e inferiore a 30 kg/m² (sovrappeso) si potrà prescrivere Saxenda se sono già presenti problemi di salute correlati al peso (come diabete, pressione sanguigna alta, livelli anormali di grassi nel sangue o problemi respiratori come nella sindrome da apnee notturne).
Il primo criterio di eleggibilità al trattamento è, dunque, proprio l’IMC. Volete sapere come si calcola? L’indice di massa corporea si calcola facendo il rapporto tra il peso espresso in chilogrammi e la statura espressa in metri ed elevata al quadrato, secondo la formula riportata di seguito:
IMC = peso (kg)/(statura (m))2
Si parla di normopeso per valori di IMC compresi tra 18,5 e 25. Da 25 a 30 siamo nel range del sovrappeso. Da 30 a 35 si ha un’obesità di primo grado, da 35 a 40 di secondo grado e per valori superiori a 40 di terzo grado.
Come usare Saxenda – liraglutide?
Il farmaco si inietta per via sottocutanea. Si parte con un dosaggio basso per poi aumentare gradualmente. La dose iniziale è di 0,6 mg una volta al giorno per almeno una settimana. Secondo protocollo il dosaggio può essere aumentato ogni settimana di 0,6 mg fino al raggiungimento della dose massima pari a 3,0 mg al giorno. Questo significa che la dose iniettata sarà di:
- 0,6 mg la prima settimana;
- 1,2 mg la seconda settimana;
- 1,8 mg la terza settimana;
- 2,4 mg la quarta settimana;
- 3,0 mg la quinta settimana.
Una volta raggiunta la dose raccomandata di 3,0 mg si continua ad usare questa dose fino al termine del periodo di trattamento che, essendo finalizzato al dimagrimento, dura fino al raggiungimento del peso-obiettivo.
Si tratta di una puntura sottocutanea al giorno. Poiché si può usare Saxenda in qualsiasi ora del giorno, indipendentemente dall’assunzione di cibo e di bevande, il consiglio è quello di somministrarselo approssimativamente alla stessa ora e di scegliere un’ora del giorno che risulti più comoda. È il modo migliore per non dimenticare di somministrarsi la dose giornaliera. Ma cosa succede se per qualche ragione ci si dimentica di assumere il farmaco? Se siamo entro le 12 ore da quando solitamente ci si somministra la dose giornaliera allora il consiglio è quello di somministrarsi comunque la dose. Se sono trascorse più di 12 ore dal momento in cui si sarebbe dovuto usare Saxenda, la dose dimenticata può essere saltata e ci si inietta quella successiva il giorno dopo all’ora abituale. La cosa da non fare è usare una dose doppia o aumentare la dose il giorno successivo per compensare la dose dimenticata.
Dove iniettare il Saxenda?
Le zone migliori in cui praticare l’iniezione sono l’addome, la parte anteriore delle cosce o la parte superiore delle braccia
Saxenda, quali sono i possibili effetti indesiderati?
Tra i possibili effetti collaterali vanno citati:
- problemi allo stomaco e all’intestino, quali indigestione (dispepsia), infiammazione del rivestimento dello stomaco (gastrite), mal di stomaco, dolore nella parte superiore dello stomaco, bruciore dello stomaco, gonfiore addominale, aria (flatulenza), eruttazione e bocca secca;
- sensazione di debolezza o stanchezza;
- alterazione del senso del gusto;
- capogiro;
- difficoltà a dormire (insonnia);
- calcoli biliari;
- reazioni nel sito di iniezione (come livido, dolore, irritazione, prurito ed eruzione cutanea);
- basso livello di zucchero nel sangue (ipoglicemia);
- aumento degli enzimi pancreatici (lipasi e amilasi).
Si tratta di reazioni avverse la cui frequenza può essere significativamente ridotta scegliendo di aumentare con gradualità la dose da somministrare.
Vale la pena soffermarsi sui segni che indicano un basso livello di zucchero nel sangue. Questi possono verificarsi improvvisamente e possono includere:
- sudorazione fredda,
- pelle fredda e pallida,
- cefalea,
- battito cardiaco accelerato,
- nausea,
- sensazione di avere molta fame,
- alterazioni della vista,
- sonnolenza,
- sensazione di debolezza,
- nervosismo,
- ansia,
- confusione,
- difficoltà di concentrazione e tremore.
Come si presenta il farmaco?
Saxenda è fornito come soluzione iniettabile limpida e incolore o quasi incolore contenuta all’interno di penne preriempite. Ci sono confezioni da tre e da cinque penne. Ogni penna contiene 3 ml di soluzione ed è in grado di erogare dosi da 0,6 mg, da 1,2 mg, da 1,8 mg, da 2,4 mg e da 3,0 mg. All’interno della soluzione oltre al principio attivo liraglutide sono presenti come eccipienti sodio fosfato dibasico diidrato, propilenglicole, fenolo, acido cloridrico, sodio idrossido (per aggiustamento del pH) e acqua per preparazioni iniettabili.
Quanti dosi contiene una penna di Saxenda?
Un millilitro di soluzione iniettabile contiene 6 mg di liraglutide. Questo significa che ogni penna preriempita contiene 18 mg di principio attivo. Al dosaggio minimo dura 30 giorni, al dosaggio massimo ne dura 6. Quando dunque si è arrivati a somministrarsi il dosaggio massimo si consumeranno circa quattro penne al mese.
Saxenda, come ordinare gli aghi gratuitamente?
La penna è progettata per essere utilizzata con aghi monouso NovoFine o NovoTwist, lunghi fino a 8 mm e sottili fino a 32 G. Gli aghi non sono inclusi ma possono essere ordinati gratuitamente al seguente link:
Quanto peso si perde con il farmaco Saxenda?
Considerando i risultati degli studi condotti su questo farmaco, Saxenda assunto alla dose giornaliera di 3 mg ha determinato una riduzione del peso corporeo del 7,5 % rispetto alla riduzione del 2,3 % osservata nei pazienti trattati con placebo.
Quanto costa un mese di terapia con Saxenda?
Il prezzo di un mese di terapia a dosaggio pieno varia tra i 230 e i 250 euro. Il farmaco non è mutuabile ma la spesa mensile può essere detratta dalle tasse. Basta consegnare al proprio commercialista lo scontrino fiscale emesso dalla farmacia.
Saxenda, il farmaco ideale in attesa della chirurgia bariatrica
Con il termine di chirurgia bariatrica ci si riferisce a quella branca della chirurgia che si occupa del trattamento dell’obesità. Si giunge a queste soluzioni dopo tentativi ripetuti di dimagrire mediante dieta ed esercizio fisico. È fondamentale ai fini della buona riuscita dell’intervento la presa in carico del paziente da parte di un’equipe interdisciplinare. La giusta dieta e il giusto esercizio fisico continueranno a far parte, anche dopo l’intervento chirurgico, del progetto terapeutico.
Gli interventi praticati si dividono in gastrorestrittivi e malassorbitivi. Con i primi si forma una “tasca gastrica” di dimensioni ridotte in modo che il senso di sazietà possa sopraggiungere rapidamente. Fanno parte della chirurgia bariatrica restrittiva:
- il bendaggio gastrico;
- il palloncino intragastrico;
- la gastroplastica verticale;
- la gastroplastica verticale parziale o sleeve gastrectomy.
Che sia per effetto di un anello gonfiabile che preme sullo stomaco (come bendaggio gastrico), di un palloncino che si gonfia all’interno della cavità gastrica, o ancora di un vero e proprio intervento chirurgico che riduce il volume dello stomaco (come nella gastroplastica verticale e nella sleeve gastrectomy) l’effetto è sempre lo stesso: minore capacità di assumere cibo (un grande obeso può arrivare ad ingerire più di 6 litri di alimenti nell’arco di un solo pasto) e un più precoce senso di sazietà (è sufficiente un frammento di carne o una crosta di pane per arrivare a dire “Basta!”).
Gli interventi di tipo malassorbitivo oltre a comportare una riduzione irreversibile delle dimensioni dello stomaco collegano la cavità gastrica alla parte terminale dell’intestino tenue. Questo comporta una limitazione dell’assorbimento di calorie e nutrienti. Appartengono a questa tipologia di interventi la diversione biliopancreatica e il by-pass digiuno-ileale.
Se uno dei meriti della chirurgia bariatrica è quello di indurre un precoce senso di sazietà esiste un farmaco in grado di fare altrettanto (medical gastric-by pass)? Fino a qualche anno fa era ammesso l’uso di farmaci anoressizzanti. Tra le molecole più ampiamente usate vi era la sibutramina. Il farmaco è stato ritirato dal commercio per via dei suoi pesanti effetti collaterali. L’alternativa odierna alla sibutramina è la liraglutide. Come abbiamo visto sopra, tra i suoi effetti vi è quello di allentare la motilità e lo svuotamento gastrico con conseguente riduzione dell’appetito. Per similitudine con la sazietà indotta dagli interventi di chirurgia bariatrica si parla di effetto gastric-by pass like.
In attesa di sottoporsi alla chirurgia bariatrica, il paziente preso in carico da un’equipe interdisciplinare segue un percorso (fatto di accertamenti medici e di terapie) ed inizia già un trattamento finalizzato alla perdita del peso corporeo. Cominciare a perdere peso già da subito ha una serie di vantaggi per il paziente e tra questi la minore durata dell’intervento, la riduzione della degenza ospedaliera e un minor rischio di complicanze.
Per questa ragione Saxenda – liraglutide è il farmaco ideale in attesa della chirurgia bariatrica.
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