Partendo dal presupposto che non esistono formule magiche per favorire la perdita del peso corporeo e che il raggiungimento di un perfetto stato nutrizionale richiede una sinergia d’azioni (non è mai un singolo alimento a far bene ma un’equilibrata combinazione di più alimenti), abbiamo prove sufficienti per ritenere che alcune sostanze agiscono direttamente o indirettamente sul metabolismo attivandolo.
Tra queste ricordiamo la capsaicina, sostanza che conferisce il sapore piccante al peperoncino. Questa attiverebbe il sistema adrenergico promuovendo l’innalzamento della spesa energetica e l’utilizzo dei grassi di riserva come fonte di energia.
Numerose altre spezie svolgono un ruolo simile e tra queste ricordiamo la cannella, il pepe nero, la cipolla e altre liliacee, lo zenzero e la curcuma. Per spiegarne il meccanismo d’azione dobbiamo partire dalla considerazione che l’obesità è di fatto una patologia infiammatoria di basso grado che si auto-mantiene. Le cellule adipose, in particolare quelle del grasso viscerale, producono mediatori dell’infiammazione, le cosiddette adipochine, tra cui TNFalfa e IL-6. Le adipochine non fanno altro che perpetuare lo stato infiammatorio e promuovere l’insulino-resistenza causa a sua volta dell’ulteriore aumento del peso corporeo.
Alcune componenti delle spezie sarebbero in grado di inibire l’azione dell’NF-kB, fattore di trascrizione nucleare responsabile della sintesi delle adipochine pro-infiammatorie, contribuendo in tal modo a rompere questo circolo vizioso.
Allo stesso modo agirebbe il the verde con il suo alto contenuto in epigallocatenine.
È indubbio che nella ricerca di un metabolismo più attivo vada incrementato il consumo di cereali integrali e di vegetali fibrosi perché queste tipologie di alimenti, dotati di un basso carico glicemico, modulano il rilascio di insulina in fase post-prandiale promuovendo allo stesso tempo l’utilizzo dei grassi di riserva come fonte di energia.
Vanno poi privilegiati tutti gli alimenti che contribuiscono all’apporto di vitamina C quali agrumi e kiwi. Studi condotti dai nutrizionisti dell’Arizona State University stabiliscono una correlazione positiva tra i livelli di vitamina C nel sangue e la lipolisi.
In conclusione, per poter realizzare una condizione di pieno benessere, non è consigliabile affidarsi ora a questo ora a quell’alimento. Anche se faremo in modo da oggi in poi di non farci mancare spezie e the verde, la prima cosa da fare è scegliere un modello alimentare che possa garantirci una piena sinergia d’azione, come sicuramente è in grado di fare la Dieta Mediterranea.
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