OGM

Daniel Rahier, rappresentante della Monsanto, rilasciò nel 1999 un’intervista a Libération nel corso della quale ebbe a dire “La rivoluzione biotecnologica è comparabile a internet. In entrambi i casi si tratta di controllare l’informazione. Dovremmo diventare l’Intel dell’agricoltura e raggiungere una posizione dominante per costringere il mercato ad usare sequenze codificate coperte da brevetto”.

Le “sequenza codificate codificate coperte da brevetto” a cui Rahier si riferisce sono le sementi!

Forse non tutti sanno che intorno agli anni ’60 si assiste in ambito agronomico ad una rivoluzione alla quale si da il nome di “rivoluzione verde”.  Nascono le High Yielding Varietes (HYV), varietà colturali che rispondendo bene alle moderne tecniche di coltivazione e di concimazione, garantiscono un’alta resa produttiva.  L’industria sementiera, forte del possesso di questo tipo di varietà, si impone sul mercato sostituendosi ad una prassi sorta con il nascere stesso dell’agricoltura: lo scambio dei semi.

Sementi

Sementi

Dalla rivoluzione agricola alla rivoluzione verde

Scrive Yuval Noah Harari nel suo bellissimo libro Sapiens da animali a dei

… circa 10.000 anni fa… i Sapiens cominciarono a dedicare quasi tutto il loro tempo e le loro energie a manipolare l’esistenza di poche specie di animali e di piante. Dall’alba al tramonto cominciarono a piantare semi, a dare acqua alle piante, a strappare erbacce dal terreno e a portare le pecore in buoni pascoli. Questo lavoro, pensavano, avrebbe fornito loro più frutti, più frumento, più carne. Fu una rivoluzione nel modo di vivere degli umani: la Rivoluzione Agricola.

A partire dallo scenario raccontato da Harari fino alla rivoluzione verde, una volta che l’agricoltore si era procurato dei buoni semi (si intende dei semi di una varietà produttiva e resistente alla avversità) il gioco era fatto. Ad ogni raccolto ne avrebbe conservato una parte per poterli piantare l’anno a seguire.

Dov’è il colpo di genio dell’Industria Sementiera? Il colpo di genio sta nell’aver inventato le varietà ibride.

Scrive Shull nel 1909:

L’utilizzazione degli ibridi di prima generazione consente a colui che li ha inventati di conservare i tipi parentali e di cedere solo i semi incrociati, meno validi agli effetti di un’eventuale propagazione.

Dunque le varietà ibride sono in grado di garantire un’alta resa ma sono allo stesso tempo incapaci di replicare queste loro qualità nella generazione successiva.  Al contadino non resta che acquistare ogni anno le nuove sementi. Scambiarsele con il vicino non ha più senso.

Le nuove varietà e la fame occulta

Scrive ancora Harari

Dagli scheletri fossilizzati abbiamo le prove che gli antichi cacciatori-raccoglitori erano meno esposti al rischio di soffrire di fame o di malnutrizione, e che erano generalmente più alti e più sani dei loro discendenti agrari… Il segreto del loro successo, ciò che li protesse dall’inedia e dalla malnutrizione, fu la loro dieta diversificata. Gli agricoltori tendono ad avere una dieta limitata e poco bilanciata. Specialmente in epoca premoderna le calorie che nutrivano la popolazione agricola provenivano da una singola coltura – come il frumento, le patate o il riso – incapace di apportare tutte le vitamine, i minerali e le sostanze nutritive di cui gli umani hanno bisogno. Gli antichi cacciatori-raccoglitori invece mangiavano regolarmente decine di cibi differenti… bacche e funghi per colazione; frutta, lumache e tartaruga per pranzo; bistecca di coniglio con cipolla selvatica per cena.

Dunque la nostra alimentazione ha subito un drastico cambiamento con la Rivoluzione Agricola ma è ancora più profondo il cambiamento che si è avuto con la rivoluzione verde. Le cultivar locali scompaiono perché non sono più di interesse agricolo mentre il “paniere alimentare” si caratterizza per una ridotta variabilità.  Ma attenzione: secondo Harari questi stessi problemi ce li avevano anche gli uomini di 10.000 anni fa. Diciamo che, rispetto a 10.000 anni fa, noi stiamo un pochino peggio.

Parliamo di fame occulta intendo con questo che si può essere malnutriti pur avendo mangiato abbastanza semplicemente perché il nostro cibo è carente di zinco, di ferro, di vitamina A e di altre sostanze analoghe. Senza contare che le nuove cultivar hanno richiesto più pesticidi e più fertilizzanti penalizzando ulteriormente la salute e l’ambiente. La situazione peggiore si registra nel Sud-Est Asiatico dove la rivoluzione verde ha avuto più successo.

OGM Sud-Est Asiatico

OGM Sud-Est Asiatico

Il seguito della rivoluzione verde: l’oligopolio delle Multinazionali

Pensate alla posizione di privilegio delle Multinazionali che, una volta messa a punto una nuova cultivar, sono in grado di obbligare il contadino ad acquistare ogni anno le nuove sementi. Avete una minima idea di quale possa essere la resa di un simile business?  Il fatturato complessivo della Monsanto, della DuPont e di Sygenta  supera i 10.000 milioni di dollari americani. Le tre maggiori aziende in ambito sementiero si spartiscono il 47%  del mercato mondiale dei semi brevettati. Il germoplasma di ciò che mangiamo è nelle mani di tre colossi.

Ecco spiegata la frase di Rahier già citata all’inizio di questo articolo: “Dovremmo diventare l’Intel dell’agricoltura e raggiungere una posizione dominante per costringere il mercato ad usare sequenze codificate coperte da brevetto.”

Come ci sono riusciti?

Degli ibridi HYV abbiamo già parlato dicendo che sono protetti biologicamente perché incapaci di replicare le loro qualità nella generazione successiva.

Un altro esempio di “idea geniale” è la soia Roundap Ready. Il Roundap è un diserbante meglio noto come glifocato. Poiché si somministra in post-emergenza (quando la pianta che abbiamo seminato è già germogliata) può essere utilizzato solo su essenze ad esso resistenti. Il Roundap ha un’alta efficacia come diserbante ma la soia per sua natura è suscettibile all’azione del principio attivo. Cosa ha fatto allora la Monsanto? Ha creato una varietà di soia geneticamente modificata per la resistenza al Roundap (Raoundap Ready per l’appunto). Quando il contadino va ad acquistare la semente firma un contratto in cui si impegna al momento del raccolto a non conservare una parte dei semi per poterli riutilizzare. Per voler fare un’analogia è un po’ come quando noi acquistiamo un software sapendo di avere il vincolo di non poterlo “craccare”…

Infine esistono le tecnologie Terminator o Traitor. Si tratta dei cosiddetti semi suicidi, anche questo come gli ibridi HYV, biologicamente protetti. Il seme si forma ma è sterile: se lo piantiamo non nasce niente!

Conclusioni

Quando a spartirsi il mercato sono in pochi, così come avviene in ambito sementiero, il consumatore finale perde qualsiasi potere nel condizionare l’offerta. In altre parole ci vendono quello che vogliono loro. Quando non ci sono competitor non bisogna neanche essere troppo bravi. La mancanza di competizione e di innovazione ha ridotto la possibilità di scelta degli agricoltori e ha dato modo alla Monsanto di alzare i prezzi a suo piacimento.

Si comprende come di fronte a questo scenario le domande del tipo “gli OGM sono pericolosi per la nostra salute?” perdono di significato…

Ma di questo e di molto altro torneremo a parlare nel prossimo articolo…

OGM e salute

OGM e salute

 

 

 

 

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