Esiste un periodo che potremmo definire pre-concezionale ed è quello che precede la gravidanza. È già a partire da questo momento che è consigliabile applicare una serie di regole nutrizionali e relative allo stile di vita. Ci sono diversi fattori di rischio connessi alla gravidanza ma questi possono essere prevenuti efficacemente attraverso opportune scelte da attuare già nella fase pre-concezionale.
Una delle prime cose da fare è verificare il proprio stato vaccinale nei confronti di rosolia ed epatite B. È importante poi valutare lo stato di salute della tiroide escludendo una condizione di ipotiroidismo che, se presente, va trattata con l’assunzione di ormoni tiroidei. Un altro aspetto fondamentale è quello che ha a che fare con il peso corporeo. Nel caso in cui questo sia fuori range (sovrappeso od obesità) vale la pena inserire tra le proprie abitudini l’esercizio fisico regolare da prolungare anche nel corso della gravidanza.
Un modello dietetico sano, come quello raccomandato per la popolazione generale, è in larga misura sufficiente anche a soddisfare i fabbisogni nutrizionali delle donne in dolce attesa. Tuttavia, ancor prima del concepimento bisogna assicurarsi che nella dieta siano presenti specifici nutrienti. Sempre a partire dalla fase pre-concezionale bisogna astenersi dal fumo e dall’alcol. Questa attenzione riduce il rischio di complicanze in corso di gravidanza e previene l’instaurarsi di un danno fetale, come ad esempio, il difetto di chiusura del tubo neurale. Si tratta di un’anomalia dovuta a livelli tissutali sub-ottimali della vitamina B e del folato.
La programmazione metabolica del feto
Se è vero che le informazioni genetiche relative allo sviluppo fetale sono già impostate al momento del concepimento è attraverso le scelte nutrizionali della mamma durante l’intero corso della gravidanza che è possibile modulare l’espressione genetica. Sulla base delle conoscenze attuali si avanza l’ipotesi di una programmazione metabolica delle cosiddette patologie del benessere. A supportare questa ipotesi hanno contribuito gli studi osservazionali relativi alla grande fame olandese.
Durante la seconda guerra mondiale, la parte ovest dei Paesi Bassi fu esclusa dalle forniture alimentari. Dal novembre del 1944 al maggio del 1945 le razioni di cibo erano in grado di fornire dalle 400 alle 800 kilocalorie al giorno. Il menù giornaliero si componeva di sole due patate, una fetta di pane e mezza barbabietola da zucchero. Nonostante le tremende sfide da affrontare in questo periodo di guerra e carestia, un ospedale di Amsterdam ha continuato ad annotare i dati relativi alle visite ospedaliere prenatali e alle dimensioni dei neonati alla nascita. L’analisi di questi dati, estremamente preziosi, ha mostrato che i parametri relativi alla progenie differivano notevolmente a seconda del tempo gestazionale in cui la mamma aveva dovuto affrontare la carestia . Se la privazione di energia e di nutrienti si verificava poco prima del concepimento e durante il primo trimestre di gravidanza maggiore era l’incidenza delle cosiddette malattie non trasmissibili (obesità, diabete, patologie cardiovascolari) nel corso della vita adulta. Non succedeva così nel caso in cui l’esposizione alla fame avveniva a gravidanza inoltrata.
Oggi sappiamo che nel caso in cui la donna giunga al parto con un basso peso corporeo aumenta il rischio di nascite premature e di gastroschisi. Le donne, ma anche gli uomini in età riproduttiva, dovrebbero essere incoraggiati a consumare una dieta sana come raccomandato per la popolazione generale.
Non ha invece senso suggerire alle gestanti un’alimentazione priva di carboidrati con il solo obiettivo di mantenere un peso basso al momento del parto. In questo caso la magrezza della madre sarà uno dei motivi per cui il bambino dimostrerà una tendenza ad ingrassare. Avendo vissuto una sorta di carestia durante la sua vita intra-uterina, il bambino non solo dimostrerà una maggiore voracità ma svilupperà anche una maggiore capacità nell’assimilare energia e nutrienti.
Alimentazione, gameti e fertilità
Studi più recenti dimostrano addirittura che il modello alimentare adottato durante la prima infanzia può modulare epigeneticamente il DNA contenuto negli ovociti e nello sperma. A questo imprinting iniziale si somma quello legato ad altri segnali ambientali attivi al momento del concepimento. Poiché quello che abbiamo mangiato nella nostra infanzia influenza la qualità dei nostri gameti (ovuli e spermatozoi) e poiché la qualità dei nostri gameti influenza lo stato di salute dei nostri figli, è lecito parlare degli effetti trans-generazionali della dieta e dello stile di vita.
Gravidanza, la dieta
Durante la gravidanza è importante soddisfare l’aumentato fabbisogno giornaliero di nutrienti senza andare incontro ad un marcato aumento dell’apporto energetico. Pertanto è importante scegliere una varietà di alimenti ricchi di sostanze nutritive, ovverosia densi dal punto di vista nutrizionale. La densità di nutrienti descrive il rapporto tra i nutrienti presenti in un alimento rispetto al suo contenuto energetico. Tra tutti gli alimenti i più densi di nutrienti sono quelli di origine vegetale. È importante allo stesso tempo limitare l’assunzione di calorie dagli zuccheri semplici, dagli amidi raffinati e dai grassi saturi. Questi ultimi non devono superare il 5-10% delle calorie consumate quotidianamente. Il sale dovrebbe essere consumato in quantità moderate, non superiori ai 2,3 grammi al giorno.
Gravidanza e attività fisica
Tutti gli adulti dovrebbero mirare a un minimo di circa 150 minuti o 2,5 ore di attività fisica a intensità moderata ogni settimana e dovrebbero anche eseguire esercizi di potenziamento muscolare in due o più giorni della settimana. Il fumo e il consumo di alcol dovrebbero essere evitati prima del concepimento poiché possono interferire con la fertilità, e sono particolarmente dannosi all’inizio della gravidanza. Le prime cinque settimane sono fondamentali per lo sviluppo degli organi e qualsiasi influenza negativa può causare conseguenze per tutta la vita. Sfortunatamente, questo periodo critico iniziale è anche il momento in cui la maggior parte delle donne non sa ancora della gravidanza in corso.
Il padre non è meno importante della madre e anche lui non è esonerato dall’adozione di una dieta adeguata e di un’adeguata attività fisica. La ricerca dimostra che la qualità dello sperma può essere influenzata da una serie di fattori. L’obesità, il diabete mal controllato e le carenze di micro-nutrienti (ad esempio il deficit di selenio o di zinco nei maschi) possono influire negativamente sulla qualità dello sperma, sulla fertilità e sulla salute della prole futura.
In conclusione
Un buono stato nutrizionale, l’adozione di un’attività fisica regolare e costante e una dieta equilibrata e sana prima del concepimento non solo sostengono la salute dei genitori, ma riducono il rischio di complicanze della gravidanza promuovendo un ottimale sviluppo del feto fin dal concepimento.
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